venerdì 11 maggio 2007

Carciofi mon amour
















vorrei che i carciofi ci fossero tutto l'anno!
ecco qualche sfiziosa ricettina per assaporare queste meraviglie !! CARCIOFI ALLA ROMANA
ci vogliono dei bei carciofi romaneschi (quelli ciccioni) puliti dalle parti dure (foglie esterne e parte dura del gambo) con la punta livellata di modo che si possano mettere comodamente a testa in giù quando si serviranno e messi mano a mano che si puliscono in acqua e limone perché non si anneriscano; bisogna poi allargare leggermente le foglie, togliere la "barbetta" all'interno e riempire i carciofi con un trito di prezzemolo, menta, aglio, sale e pepe e metterli a cuocere a testa in giù coperti di acqua con un po' d'olio e un po' di vino bianco secco (meglio in un tegame di terracotta) finché non siano diventati morbidi!
si possono anche fare AL FORNO: in questo caso il gambo si taglia quasi del tutto e si trita insieme a prezzemolo, aglio e acciughe; si mescola il trito con pangrattato, pecorino romano, acciughe, sale e pepe. con questo composto si riempiono i carciofi che devono essere aperti molto di più che nel caso della ricettina precedente (metterli a testa in giù e batterli sul piano di lavoro tenendoli per il gambo) poi si mettono in una teglia (questa volta a testa in su) con acqua, olio e vino bianco e si fanno cuocere al forno per un'oretta!
un'altra bellissima idea è quella di farli in INSALATA! qui ci si può sbizzarrire poiché una volta puliti molto bene (seguire sempre il procedimento dell'acqua e limone) si tagliano a spicchi sottili e si condiscono con olio, limone, sale, pepe e (a scelta):
scaglie di pecorino
olive
spicchietti di arancia o pompelmo
stiscioline di speck con un pochino di senape
vari tipi di insalatina o radicchio
....
buoni buoni buonissimi, li adoro!!!



Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,ispida edificò una piccola cupola,si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,divennero viticci,infiorescenze commoventi rizomi;sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,la verza si mise a provar gonne,l'origano a profumare il mondo,e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,brunito come bomba a mano,orgoglioso,e un bel giorno,a ranghi serrati,in grandi canestri di vimini,marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:la milizia.Nei filari mai fu così marziale come al mercato,gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,file compatte,voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,ma allora arriva Maria col suo paniere,sceglie un carciofo,non lo teme,lo esamina,l'osserva contro luce come se fosse un uovo,lo compra,lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,entrando in cucina,lo tuffa nella pentola.Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta del suo cuore verde.


ode al carciofo - Pablo Neruda


www.pabloneruda.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao ellen,
la ricetta che preferisco è ovviamente quella sul gaspacio che non vedo l'ora di mettere in pratica.....vorrei però che rendissi di pubblico dominio la ricetta della maionese al lime che mi era tanto piaciuta....
aspetto di leggerla e mi piacerebbe contribuire con qualche ricetta...baci baci
e.